venerdì 18 maggio 2012

Bukowski. Ho avuto tanti coltelli bloccati dentro di me. Quando mi danno in mano un fiore, non riesco a capire di cosa si tratta. Ci vuole tempo.

Bukowski diceva che l’essere umano ha due grandi difetti:
L’incapacità di arrivare in orario e l’incapacità di mantenere le promesse.


Esprimete ciò che sentite, non abbiate paura delle conseguenze perché il tempo non fa sconti per nessuno. Amate, odiate, buttatevi a capofitto in ogni cosa vi dia emozioni forti. Le persone sono lo spettacolo più bello al mondo. E non si paga il biglietto.
Charles Bukowski


Ci aspettiamo tutti
più di quel che c'è.
Bukowski


Tenetevi stretti chi vi ha notato quando eravate invisibili.
Charles Bukowski


Volevo solo andarmene ma non c’era nessun posto dove andare.
Charles Bukowski

A volte non ho neanche voglia di parlare con me stesso.
Devo essere preso a piccole dosi, perché mi auto travolgo senza saperlo.
Charles Bukowski


Attenti a quelli che cercano continuamente la folla, da soli non sono nessuno.
Charles Bukowski

Ovunque vada la folla tu corri dall’altra direzione. Loro si sbagliano sempre.
Charles Bukowski

Nati così, in un posto dove le masse trasformano i cretini in eroi di successo.
Charles Bukowski


La gente si aggrappa all'abitudine come ad uno scoglio, quando invece dovrebbe staccarsi e tuffarsi in mare. E vivere.
Charles Bukowski.

Accontentarsi di chiunque pur di non restare soli.
Se dovessi spiegare a parole l'infelicità, lo farei così.
Charles Bukowski


Ognuno si uccide a modo suo.
Charles Bukowski

Non avevo interessi. Non riuscivo ad interessarmi a niente.
Non avevo idea di come sarei riuscito a cavarmela, nella vita.
Agli altri, almeno, la vita piaceva. Sembravano capire qualcosa che io non capivo.
Forse ero un po’ indietro. Era possibile. Mi capitava spesso di sentirmi inferiore.
Volevo solo andarmene. Ma non c'era nessun posto dove andare.
Il suicidio? Gesù Cristo un'altra faticata.
Avevo voglia di dormire per cinque anni di fila, ma non me lo permettevano.
Charles Bukowski


Io vivo in un'altra dimensione e non ho tempo per le cose che non hanno un'anima.
Bukowski


A VOLTE NON HAI IL TEMPO DI ACCORGERTENE,
LE COSE CAPITANO IN POCHI SECONDI.
TUTTO CAMBIA.
SEI VIVO.
SEI MORTO.
IL MONDO VA AVANTI.
SIAMO SOTTILI COME CARTA.
Charles Bukowski


Trova quello che ami e lascia che ti uccida. Lascia che ti prosciughi. Lascia che si aggrappi alla tua schiena e che ti pesi trascinandoti nell’insignificanza. Lascia che ti uccida e che divori i tuoi resti. Molte cose ti potrebbero uccidere, alcune lentamente, altre velocemente ma è molto meglio essere uccisi da un amore.
Charles Bukowski


Ad un certo punto bisogna saper andare via.
Io sono il tipo che vuol sempre restare fino all'ultimo, fino a che la festa non è finita, finché c'è vita c'è speranza, fino a che non mi dici chiaramente che è ora di andare. Invece dovrei imparare a sparire, a un certo punto, perché tanto alle persone piace sentire la mancanza di qualcuno, più della sua presenza. Fanno così: dicono che vorrebbero qualcuno che non se ne vada mai, poi lo trovano e sai a chi pensano? A chi non c'è.
Charles Bukowski



L’amore per lo scrivere è raccolto in una sua frase del 1969, quando decise di lasciare il posto sicuro: «Avevo solo due alternative: restare all’ufficio postale e impazzire… o andarmene e giocare a fare lo scrittore e morire di fame. Decisi di morire di fame»
Charles Bukowski


Ma il peggio è che qualche tempo dopo la mia morte mi scopriranno veramente.
Tutti quelli che quando ero vivo avevano paura di me o mi odiavano d'un tratto mi capiranno appieno. Le mie parole saranno ovunque. Si formeranno circoli e associazioni. Sarà nauseante.
-Henry Charles Bukowski (16 agosto 1920 - San Pedro, 9 marzo 1994)


«Dato che tutte le mie macchine da scrivere finivano al banco dei pegni, avevo semplicemente rinunciato all'idea di possederne una. Scrivevo le mie storie a mano, in stampatello, e le spedivo così. Le scrivevo a stampatello con una penna. Alla fine diventai bravissimo a scrivere a stampatello. Ci mettevo di meno che a scrivere normalmente. Scrivevo tre o quattro racconti alla settimana. Li mandavo per posta. Mi sembrava di vederli, i redattori di The Atlantic Monthly e di Harper's: "Ehi, ecco qua un altro manoscritto di quel pazzo... ".»
Charles Bukowski


Qualcuno in uno di questi posti mi chiese: "Cosa fai? Come scrivi, come crei?" Non lo fai, gli dissi. Non provi. È molto importante: non provare, né per le Cadillac, né per la creazione o per l'immortalità. Aspetti, e se non succede niente, aspetti ancora un po'. È come un insetto in cima al muro. Aspetti che venga verso di te. Quando si avvicina abbastanza, lo raggiungi, lo schiacci e lo uccidi. O se ti piace il suo aspetto ne fai un animale domestico.
Charles Bukowski, “Don't Try”


“Del resto, che c’era di giusto? C’era mai stata giustizia, anche solo per un momento, per i pesci piccoli? Tutte quelle stronzate che gli davano a bere sulla democrazia e le pari opportunità non servivano altro che a tenerli buoni, perchè non bruciassero tutta la baracca. Certo, una volta ogni tanto c’era qualcuno che riusciva a tirarsi fuori dalle macerie e a emergere. Ma per ognuno di questi ce n’erano centinaia di migliaia in mezzo a una strada o in prigione o in un manicomio, o suicidi o drogati o sbronzi. E molti e molti di più che facevano lavori spregevoli e mal pagati e buttavano via tutti gli anni della loro vita in cambio della pura e semplice sopravvivenza. La schiavitù non era stata eliminata affatto, era solo stata allargata fino a comprendere i 9 decimi della popolazione. Dappertutto. Santa merda.”
Charles Bukowski, Niente canzoni d’amore



Mi annoiano a morte quegli intelletti preziosi che devono dir diamanti ogni volta che aprono bocca. M'annoio a dover lottare per ogni alito di vento che faccia respirar la mente. Ecco perché mi sono tenuto lontano dalla gente per così tanto tempo. E adesso che vado in società, scopro che devo tornare nella mia caverna. Ci sono altre cose oltre alla mente: gli insetti, i palmizi, i macinini da pepe, e io terrò un macinino da pepe nella mia caverna. Così, allegria...! 
Charles Bukowski


Che fine ha fatto la semplicità
Sembriamo tutti messi su un palcoscenico
e ci sentiamo tutti in dovere di dare spettacolo.
Charles Hank Bukowski

La gente è il più grande spettacolo del mondo, e non si paga biglietto
Charles Bukowski

Pensate ai divi del cinema, prendono la pelle del culo e se la fanno mettere in faccia. La pelle del culo è l'ultima a diventare rugosa. A una certa età andavano tutti in giro con facce da culo.
Charles Bukowski

La gente è strana: si infastidisce sempre per cose banali, e poi dei problemi gravi come il totale spreco della propria esistenza, sembra accorgersene a stento.
Charles Bukowski

Io non odio le persone, mi sento solo meglio quando non mi stanno intorno.
Charles Bukowski

A volte ho la sensazione di essere solo al mondo, altre volte ne sono sicuro.
Charles Bukowski 

Passai accanto a 200 persone e non riuscii a vedere un solo essere umano
Charles Bukowski

E’ Natale da fine ottobre; le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese.
Charles Bukowski

La monotonia, un lavoro fisso che non portava a niente, anime che cercavano altre anime per sfuggire ad imbarazzanti silenzi ed una città senza stimoli che cercava di camuffare la noia dietro falsi sorrisi, musica assordante e belle gambe inavvicinabili. Niente di buono. Ma era incredibile come la gente riusciva ad adattarsi.
Charles Hank Bukowski


Uno dei miei successi nella vita è che, nonostante tutte le follie che ho combinato, sono perfettamente normale: sono io che ho scelto di fare quelle cose, non sono loro che hanno scelto me.
Charles Bukowski

Ho vagato di stanza in stanza, di città in città nascondendomi, cercando, aspettando... per cosa? Per niente, tranne l'irresponsabile e negativo DESIDERIO DI ALMENO NON ESSERE UGUALE A LORO.
Charles Bukowski

Detesto i prati perché tutti hanno un prato con l'erba e, quando si tende a fare le cose che fanno tutti gli altri, si diventa tutti gli altri.
Charles Bukowski



Mi sembra d'essere nato storto. Non capisco più se non trovo quello che voglio o se rendo le mie voglie talmente elaborate da rendermi impossibile soddisfarle. Insomma, una specie di alibi del cazzo.
Charles Hank Bukowski


- Perché sfotti così la tua bellezza?
Perché non ci vivi insieme, e via?
- Perché la gente pensa ch’è tutto quel che ho.
La bellezza non è niente, la bellezza non dura. 
Non lo sai quanto sei fortunato, tu, a essere brutto,
chè se a qualcuno gli piaci, così sai che è per qualcosa d’altro.
Charles Bukowski

Ho la radio accesa. Sono solo. Sono riuscito a rimanere un po’ da solo, finalmente. Le pareti bastano a riempirmi. Le persone mi spaventano, le folle di persone. Sono tutti così sani di mente. Sanno tutti cosa fare. Cosa dire. Quei coglioni mi terrorizzano.
Charles Hank Bukowski

Quando si passano molte ore, molti anni, a fingere di essere una persona diversa da quella che si è, ecco, può succedere qualcosa. E' già abbastanza difficile cercare di essere se stessi. Provate a pensare come dev'essere sforzarsi di essere qualcuno che non si è. E poi di essere un altro che non si è. E poi un altro ancora. All'inizio, magari, è emozionante. Ma forse dopo un pò, dopo essere stato decine e decine di altre persone, è difficile ricordare chi si è davvero, specialmente se le proprie battute bisogna inventarsele.
Charles Bukowski

Ho un problema con i volti umani. Faccio una gran fatica a guardarli. Ci ritrovo la totalità della vita di ciascuna persona scritta qua e là ed è una vista orribile. Vedere migliaia di facce al giorno ti sfinisce dalla punta dei capelli alla pianta dei piedi
Charles Hank Bukowski

Mi piacciono persone che sono come me, che hanno le stesse stranezze, la stessa curva di particolarità, il peso delle esperienze e una certa eccentricità. Mi piacciono persone come me, che conservano LA BELLEZZA NELL'IMPERFEZIONE, nelle tracce di non banalità.
Charles Bukowski


«La perfezione mi fa schifo, mi repelle. Tutte quelle donne e quegli uomini che cercano la perfezione negli stereotipi creati della società mi fanno venire il vomito. Fottuti manichini di carne, senza personalità o amore per se stessi. Stessi vestiti, stessa musica, stesse espressioni, stessi cibi, stesse scopate, stesse auto, stesse vite…e alla fine? Stessi suicidi neurali di massa. Perché vivere come un automa è senza ombra di dubbio un suicidio. Quando tutti si è uguali, tutti si è nessuno. La perfezione è un uccellino in gabbia che vive, mangia, caga e muore con il solo scopo d’essere ammirato. Io voglio vivere libero, spiumato, infreddolito, denutrito ma libero».
Charles Bukowski



Ospedali, galere e puttane: sono queste le università della vita:
lo ho preso molte lauree. Chiamatemi dottore.
Charles Bukowski


Ho sempre ammirato i cattivi, i fuorilegge, i figli di puttana. Non mi piacciono gli uomini perfettamente rasati, con la cravatta e un buon lavoro. Mi piacciono gli uomini disperati, con i denti rotti, con il cervello a pezzi e una vita da schifo. Mi interessano di più i pervertiti dei santi
Charles Bukowski

Come può dirvi chiunque, io non sono un brav'uomo. E' una parola che non conosco. Ho sempre ammirato il cattivo, il fuorilegge, il figlio di puttana. Non mi piacciono i bravi ragazzi coi capelli corti la cravatta e il buon posto. Mi piacciono gli uomini disperati, gli uomini con i denti rotti e il cervello rotto, gli uomini che si sono rotti. Mi interessano. Sono pieni di sorprese e di esplosioni. Mi piacciono anche le donnacce, puttane ubriache con la bocca piena di bestemmie con le calze molli e la faccia stravolta dal mascara. Mi interessano di più i pervertiti che i santi. Con i barboni riesco a rilassarmi perché sono anch'io un barbone. Non mi piacciono le leggi, la morale, le religioni, le regole. Non mi piace farmi plasmare dalla società.
Charles Hank Bukowski, "A sud di nessun nord"


Presi la bottiglia e andai in camera mia. Mi spogliai, tenni le mutande e andai a letto. Era un gran casino. La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scrittura, scultura, composizione, direzione d'orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d'azzardo, alcool, ozio, gelato di yogurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente. La gente doveva trovare qualcosa da fare mentre aspettava di morire. Era bello avere una scelta. Io l'avevo fatta da un pezzo, la mia scelta. Alzai la bottiglia di vodka e la bevvi liscia. I russi sapevano il fatto loro.
Charles Hank Bukowski, Donne

È questo il problema di chi beve, pensai, versandomi da bere.
Se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare;
se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare;
e se non succede niente si beve per far succedere qualcosa.
Charles Bukowski

Siamo pieni di niente,
e per noi niente è pieno.
Charles Bukowski


Questa incompletezza è tutto quello che abbiamo
Charles Hank Bukowski


‎"Non cerco mai di migliorarmi o di imparare qualcosa, rimango esattamente come sono
Non sono uno che impara, sono uno che evita
Non ho voglia di imparare, mi sento perfettamente normale nel mio modo pazzo."
"Ma cosa eviti?"
"Di diventare come gli altri."
Charles Hank Bukowski


"Non spogliare il mio amore
potresti trovare un manichino;
non spogliare il manichino
potresti trovare
il mio amore.
[...]"
Charles Bukowski, In trappola (da L'amore è un cane che viene dall'inferno)


Trovavo la vita del tutto priva di interessi; e questo avveniva specialmente quando lavoravo otto o dodici ore al giorno. E la maggior parte degli uomini lavoro otto ore al giorno almeno cinque giorni la settimana. E neanche loro amano la vita. Non c'è ragione per uno che lavora otto ore al giorno di amare la vita, perché è uno sconfitto. Si dorme otto ore, si lavoro otto ore, si va avanti e indietro, tutte le piccole cose che si hanno da fare. [...] Come si può amare la vita se si vive soltanto un'ora e mezzo al giorno e si buttano via tutte le altre ore? E questo è quello che ho fatto per tutta la vita. E non l'ho amato. Credo che chiunque lo ami sia un grande idiota. Non c'è modo di poter amare questo genere di vita.
Charles Bukowski
Dall'intervista a Fernanda Pivano raccolta in "Quello che importa è grattarmi sotto le ascelle".



Ho avuto tanti coltelli bloccati dentro di me.
Quando mi danno in mano un fiore, non riesco a capire di cosa si tratta. Ci vuole tempo.
Charles Hank Bukowski


"Perchè non puoi essere un po più carino con la gente?" disse, "Paura." dissi io.
Charles Bukowski

Sono molto guardingo ad amare la vita, perché può prendermi in giro se comincio ad amarla. 
Così vado molto cauto. Continuo a osservare tutto. 
Charles Bukowski

Ti ho dato tante di quelle occasioni che avresti dovuto portarmi via parecchio tempo fa
Charles Bukowski

Dentro ad un abbraccio
puoi fare di tutto:
sorridere e piangere,
rinascere e morire.
Oppure fermarti
a tremarci dentro,
come fosse l'ultimo.
Charles Bukowski 


Attenti a quelli che cercano continuamente la folla, da soli non sono nessuno
Charles Bukowski

Non concependo la solitudine, cercheranno di distruggere tutto ciò che si differenzia da loro stessi
Charles Bukowski, The genius of the crowd

A volte ho la sensazione di essere solo al mondo. Altre volte lo so di sicuro
Charles Bukowski

E non succedeva mai niente di interessante. Niente. La gente era limitata e diffidente.
Tutta uguale. E io dovevo vivere con queste teste di cazzo per il resto della mia vita. Pensavo.
Charles Bukowski

Corrono come se avessero il fuoco sotto il sedere in cerca di qualcosa che non si trova. Si tratta fondamentalmente della PAURA DI AFFRONTARE SE STESSI, si tratta fondamentalmente della PAURA DI ESSERE SOLI. INVECE A ME FA PAURA LA FOLLA, la folla che corre col fuoco sotto il sedere; la folla che legge Norman Mailer e va alle partite di baseball e taglia e innaffia l'erba del praticello e si china sul giardino con una paletta.
Charles Bukowski, Compagno di Sbronze


Penso che la gente, quella gente, l'umanità che per me è stata sempre difficile, quella gente alla fine stia vincendo. Penso che il problema grosso sia che per loro sia tutto quanto una replica. Nessuna freschezza. Non un minimo prodigio. Semplicemente, continuano a macinarmi. Se un giorno vedessi anche una sola persona che fa o dice qualcosa di insolito, mi aiuterebbe a tirare avanti. Invece sono stantii, grigi. Non c'è slancio. Occhi, orecchie, gambe, voci ma niente. Rinchiusi dentro se stessi, si prendono in giro, fingendo di essere vivi.
Charles Bukowski

Le persone mi spaventano, le folle di persone. sono tutti così sani di mente.
Sanno tutti cosa fare. Cosa dire. Quei coglioni mi terrorizzano.
Charles Hank Bukowski


Tutte quelle persone. Cosa fanno? Cosa pensano?
Tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo!
Non fosse altro che per questo, dovremmo amarci tutti quanti, e invece no.
Siamo terrorizzati e schiacciati dalle banalità, siamo divorati dal nulla.
Charles Hank Bukowski


...puoi pure non crederci
ma c’è della gente
che attraversa la vita con molto poco
attrito o angoscia.
... vestono bene, mangiano bene, dormono bene.
sono soddisfatti della loro vita familiare.
hanno momenti di dolore
ma tutto sommato nessuno li disturba
e spesso stanno decisamente bene.
e quando muoiono
è una morte facile, solitamente nel sonno.
...puoi pure non crederci
ma la gente così esiste.
anche se io non sono uno di loro.
eh no, io non sono uno di loro.
non ci vado nemmeno vicino
a essere uno di loro
però loro sono lì
e io sono qui.
Charles Bukowski, Gli alieni



Brucia all'inferno
questa parte di me che non si trova bene in nessun posto
mentre le altre persone trovano cose 
da fare
nel tempo che hanno
posti dove andare
insieme cose da dirsi.
Io sto bruciando all'inferno
da qualche parte nel nord del Messico.
Qui i fiori non crescono.
Non sono come gli altri
gli altri sono come gli altri.
Si assomigliano tutti:
si riuniscano
si ritrovano
si accalcano
sono allegri e soddisfatti
e io sto bruciando all'inferno
Il mio cuore ha mille anni.
Non sono come gli altri.
Morirei nei loro prati da picnic
soffocato dalle loro bandiere
indebolito dalle loro canzoni
non amato dai loro soldati
trafitto dal loro umorismo
assassinato dalle loro preoccupazioni.
Non sono come gli altri.
Io sto bruciando all'inferno.
L'inferno di me stesso.
Charles Bukowski, Fuori posto


Occorrono almeno due testimoni per rendere tale la realtà
Charles Hank Bukowski




La speranza ti ammala. A volte e’ meglio non averne, almeno sai che non devi più affannarti per nulla o fare quelle tremende figure di compartecipazione in mezzo alla gente di cui non frega una mazza di te. E loro pure non sono ancora nulla per te. Ma ci avevi investito, emozioni, idee, desideri, un po’ d’affetto. Uccidi la speranza e ti sentirai meglio, liberato
Charles Hank Bukowski




In effetti la maggior parte delle persone vive sotto la bandiera della tregua:
si rende conto che le cose non funzionano in modo proprio perfetto, ma non importa, accontentiamoci, dicono, non serve a niente percorrere di nuovo tutta la trafila, che cosa danno alla tv, stasera? Niente. Bene, guardiamola lo stesso. E’ meglio che guardarsi in faccia, è meglio che pensare a quello.
Charles Hank Bukowski

E pensavo: forse mi ci abituerò. 
Non mi ci abituai mai.
Charles Bukowski



La mia unica ambizione è quella di non essere nessuno, mi sembra la soluzione più sensata
Charles Hank Bukowski


E non ci si può fare niente. Puoi startene in cima a una montagna a meditare per decenni e non cambierà una virgola. Puoi cambiare te stesso e fartene una ragione, ma forse anche questo è sbagliato. Magari pensiamo troppo. Sentire di più, pensare di meno.


La carne copre le ossa e ci mettono dentro una mente e qualche volta un’anima.
Charles Bukowski

Siamo sottili come carta. Viviamo sul filo delle percentuali, temporaneamente. E questo è il bello e il brutto, il fattore tempo. E non ci si può fare niente. Puoi startene in cima a una montagna a meditare per decenni e non cambierà una virgola. Puoi cambiare te stesso e fartene una ragione, ma forse anche questo è sbagliato. Magari pensiamo troppo. Sentire di più, pensare di meno.
Charles Bukowski, Il capitano è fuori a pranzo


Ho letto i filosofi. E proprio gente strana, assurdamente buffa, giocatori.
Arriva Descartes e dice che finora hanno spiattellato fesserie belle e buone.
Dice che il modello della verità assoluta ed evidente è la matematica. Il meccanismo.
Poi viene Hume con il suo attacco alla validità della conoscenza scientifica causale.
Poi arriva Kierkegaard: “Metto il dito nell'esistenza: non sa di niente. Dove sono?”.
Alla fine è venuto Sartre a dichiarare che l'esistenza è assurda.
Mi piacciono questi ragazzi. Danno uno scossone al mondo.
Ma non gli veniva il mal di testa a pensare tanto?
Non gli ruggiva fra i denti un fiotto di humour nero?
Se prendi uomini come questi e li metti accanto a quelli che vedi camminare per strada, nei caffè o su uno schermo televisivo, la differenza è tale che mi si torce qualcosa dentro, un pugno nello stomaco.
Charles Bukowski, Il Capitano è fuori a pranzo e i marinai prendono il comando


Vi sono suicidi invisibili. Si rimane in vita per pura diplomazia, si beve, si mangia, si cammina.
Gli altri ci cascano sempre, ma noi sappiamo, con un riso interno, che si sbagliano, che siamo morti.
Gesualdo Bufalino

Devi morire un po' di volte, prima di iniziare a vivere davvero
Charles Hank Bukowski

Caddi in uno dei miei patetici periodi di chiusura. Spesso, con gli esseri umani, buoni e cattivi, i miei sensi semplicemente si staccano, si stancano: lascio perdere. Sono educato. Faccio segno di si. Fingo di capire, perché non voglio ferire nessuno. Questa è la debolezza che mi ha procurato più guai. Cercando di essere gentile con gli altri spesso mi ritrovo con l’anima a fettucce, ridotta ad una specie di piatto di tagliatelle spirituali. Non importa, il mio cervello si chiude. Ascolto. Rispondo. E sono troppo ottusi per rendersi conto che io non ci sono.
Charles Hank Bukowski



Oggi niente cavalli. Mi sento stranamente normale. Capisco perché Hemingway aveva bisogno delle corride, gli fornivano una cornice, gli ricordavano dov'era e cos'era. Talvolta ce ne dimentichiamo, a furia di pagare bollette del gas, far cambiare l'olio e via dicendo. La maggior parte della gente non è preparata alla morte, alla propria o a quella di chicchessia. Ne sono scioccati, terrorizzati. E' come una grossa sorpresa. Che diavolo, non dovrebbe esserlo. Io mi porto la morte nel taschino.  A volte la tiro fuori e le parlo: "Ciao bella, come va? Quand'è che vieni a prendermi? Sono pronto. Nella morte non c'è niente di triste, non più di quanto ce ne sia nello sbocciare di un fiore. La cosa TERRIBILE non è la morte, ma LE VITE CHE LA GENTE VIVE O NON VIVE FINO ALLA MORTE. 
Charles Bukowski, Il Capitano è fuori a pranzo


Nella morte non c'è niente di triste, non più di quanto ce ne sia nello sbocciare di un fiore. La cosa terribile non è la morte, ma le vite che la gente vive o non vive fino alla morte. Non fanno onore alla propria vita, la pisciano via. La cagano fuori. Muti idioti. Troppo presi a scopare, film, soldi, famiglia, scopare. Hanno la testa piena di ovatta. Mandano giù Dio senza pensare, mandano giù la patria senza pensare. Dopo un pò dimenticano anche come si fa a pensare, lasciano che siano gli altri a pensare per loro. Hanno il cervello imbottito di ovatta. Sono brutti, parlano male, camminano male. Gli suoni la grande musica dei secoli ma loro non sentono. Per molti la morte è una formalità. C'è rimasto ben poco che possa morire.
Charles Bukowski, Il Capitano è fuori a pranzo



Ci saranno stati un centinaio di neonati, che urlavano. Li udivo attraverso il vetro. Senza tregua.
Nasci piangendo. La nascita. E poi la morte. A ognuno tocca. Entriamo dentro soli e usciamo fuori soli.
E molti di noi, la maggior parte di noi, vivono soli, spaventati, vite incomplete. Una tristezza senza pari scese su di me. A veder tutta quella carne appena nata che doveva morire. A osservare tutta quella vita che si sarebbe a poco a poco trasformata in odio, in demenza, in nevrosi, in stupidità, in terrore, in omicidio, e infine in nulla... nulla in vita e nulla in morte.
Charles Bukowski



Per me scrivere è tirare la morte dal taschino, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo
Charles Hank Bukowski





Tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo! Non fosse che per questo dovremmo amarci tutti quanti e invece no, siamo schiacciati dalle banalità, siamo divorati dal nulla.
Charles Bukowski


e pensare che, dopo che me ne sarò andato,
ci saranno ancora giorni per altri,
altri giorni,
altre notti,
cani che passeggiano, alberi che si agitano nel vento.
non lascerò molto.
forse, qualcosa da leggere.
Charles Bukowski, una cipolla selvatica nella strada sventrata


‎"...be', dice la morte, passandomi accanto,
ti prenderò comunque,
non importa quello che sei stato:
scrittore, tassista, pappone, macellaio,
paracadutista acrobatico, io ti
prenderò...
okay, baby, le dico io.
adesso ci beviamo qualcosa insieme
mentre l'una di notte diventano le 2
e lei solo sa
quando verrà il momento,
ma oggi sono riuscito a fregarla:
mi sono preso altri 5 dannati minuti
e molto di più."
Charles Hank Bukowski. La morte si fuma i miei sigari


[...]Te ne accorgi quando vieni tagliato fuori dal flusso delle cose che il mondo non ha bisogno di te né di nessun altro. Gli uccelli non se ne accorgono che sei sparito, ai fiori non gliene importa niente, la gente in giro non se ne accorge, ma quelli delle tasse, la società telefonica, le compagnie del gas e della luce, la motorizzazione, ecc., questi ti stanno vicini. Essere molto malati ed essere morti sono condizioni molto simili agli occhi della società. In tutti e due i casi, tanto vale rilassarsi e godersela. TBC, Sotto un sole di sigarette e cetrioli 
Charles Bukowski



Ogni uomo deve capire che tutto può sparire molto in fretta:
il gatto, la donna, il lavoro, la ruota davanti, il letto, le pareti, la stanza;
tutte le nostre necessità amore compreso, poggiano su fondamenta di sabbia.
Charles Hank Bukowski



Fra quattromila anni non avremo più le gambe, strisceremo direttamente sul culo, o forse rotoleremo come matasse di rovi. Tutte le specie si autodistruggono. A uccidere i dinosauri fu il fatto che si mangiarono tutto quello che avevano intorno, poi si mangiarono fra di loro e quando ne restò uno solo quel figlio di puttana semplicemente morì di fame
Charles Hank Bukowski

L’anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando gli sei vicino
Charles Hank Bukowski


NEL MIO CUORE HO UN UCCELLO AZZURRO, 
vuole uscire ma sono troppo furbo, lo lascio uscire solo di notte qualche volta, quando tutti dormono.
Charles Bukowski, The Bluebird

Nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
vuole uscire,
ma con lui sono inflessibile,
gli dico: rimani dentro, non voglio che
nessuno ti veda.

Nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
vuole uscire
ma gli verso addosso whisky e aspiro
il fumo delle sigarette
e le puttane e i baristi
e i commessi del droghiere
non sanno che lì dentro c'è lui.

Nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
vuole uscire
ma io con lui sono inflessibile,
gli dico: rimani giù, mi vuoi fare
andar fuori di testa?
vuoi mandare all'aria tutto il mio lavoro?
vuoi far saltare le vendite dei miei libri in Europa?

Nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
vuole uscire
solo di notte qualche volta
quando dormono tutti.
Gli dico: lo so che ci sei,
non essere triste
poi lo rimetto a posto,

ma lui lì dentro un pochino canta,
mica l'ho fatto davvero morire,
dormiamo insieme così
col nostro patto segreto
ed è così grazioso da far piangere
un uomo, ma io non piango,
e voi?
Charles Bukowski

Charles Bukowski, The Bluebird - L'uccello azzurro.
È una delle più famose poesie di Charles Bukowski, quella che probabilmente lo rappresenta meglio. Racconta di un uccello azzurro intrappolato nel cuore, che il poeta cela scrupolosamente al mondo, soffocandolo con whisky, fumo di sigarette e prostitute. Ogni tanto lo fa uscire, ma solo di notte, quando tutti dormono e nessuno può vederlo. Gli fa fare un giro e poi lo rimette dentro, per dormirci abbracciato in un “patto segreto”.
Sono versi bellissimi, che parlano del diffuso impulso umano a soffocare gli aspetti più teneri e vulnerabili dietro apparenze robuste, controllate, architettate meticolosamente.
Una studentessa della Cambridge School of Art, Monika Umba, ha animato la poesia di Bukowski in un cortometraggio esteticamente suggestivo, che trovate qui.
www.finzionimagazine.it/news/attualita-news/la-poesia-di-bukowski-in-un-cartoon/

https://youtu.be/jsc3ItAKSLc


Bluebird
Charles Bukowski
 there's a bluebird in my heart that
wants to get out
but I'm too tough for him,
I say, stay in there, I'm not going
to let anybody see
you.

there's a bluebird in my heart that
wants to get out
but I pur whiskey on him and inhale
cigarette smoke
and the whores and the bartenders
and the grocery clerks
never know that
he's
in there.


there's a bluebird in my heart that
wants to get out
but I'm too tough for him,
I say,
stay down, do you want to mess
me up?
you want to screw up the
works?
you want to blow my book sales in
Europe?

there's a bluebird in my heart that
wants to get out
but I'm too clever, I only let him out
at night sometimes
when everybody's asleep.
I say, I know that you're there,
so don't be
sad.
then I put him back,
but he's singing a little
in there, I haven't quite let him
die
and we sleep together like
that
with our
secret pact
and it's nice enough to
make a man
weep, but I don't
weep, do
you?



Quelli che aiuti ti distruggeranno.
Charles Bukowski

Cercando di essere gentile con gli altri, spesso mi ritrovo con l'anima a fettucce, ridotta ad una specie di piatto di tagliatelle spirituali, non importa. Il mio cervello si chiude, ascolto, rispondo,  e sono troppo ottusi per rendersi conto che io non ci sono.
Charles Hank Bukowski

A volte non hai il tempo di accorgertene, le cose capitano in pochi secondi. Tutto cambia. Sei vivo. Sei morto. E il mondo va avanti. Siamo sottili come carta. Viviamo sul filo delle percentuali, temporaneamente. E questo è il bello e il brutto, IL FATTORE TEMPO. E non ci si può fare niente. Puoi startene in cima a una montagna a MEDITARE per decenni e non cambierà una virgola. Puoi cambiare te stesso e fartene una ragione, ma forse anche questo è sbagliato. MAGARI PENSIAMO TROPPO. SENTIRE DI PIU', PENSARE DI MENO
Charles Bukowski

Il tuo io spirituale
il tuo io viscerale
il tuo io magico che canta e
il tuo io belllissimo.
Salvalo.
Non unirti ai morti-di-spirito.
Mantieni il tuo io
con umorismo e benevolenza
e alla fine
se necessario
scommetti sulla tua vita mentre combatti,
fottitene del prezzo.
Charles Bukowski

L'uomo è vittima di un ambiente che non tiene più conto della sua anima
Charles Hank Bukowski

Quello che ci serve è un’educazione meno falsa,
quelle che servono sono poche regole, meno polizia e insegnanti migliori
Charles Hank Bukowski

Nella nostra vita, tutti finiamo per farci prendere e dilaniare da varie trappole. Nessuno sfugge. Alcuni addirittura ci CONVIVONO. IL TRUCCO E' RENDERSI CONTO CHE UNA TRAPPOLA E' UNA TRAPPOLA. Se ci caschi dentro e non te ne accorgi sei finito.
Charles Bukowski

Ecco come ti tenevano per le palle...
ti davano il minimo necessario per farti sopravvivere,
ma mai abbastanza per farti spiccare il volo.
Charles Bukowski

Siamo d'accordo che questa è un'epoca difficile, forse la più difficile di tutte: enormi gruppi di persone nelle città di tutto il mondo protestano perché preferirebbero non essere trattati come merde. Ma chiunque sia ai comandi non ascolta. L'idea, ovviamente, è che si tratta solo di un potere che combatte un altro potere e il potere vero, ovviamente, è nelle mani dei pochi che guidano le nazioni e a loro serve proteggere quel mare di cose che gli appartiene. Si può immaginare che questi pochi governanti scapperanno quando comincerà l'eruzione definitiva; scapperanno nei loro rifugi sicuri dove osserveranno l'eruzione fino alla fine, e poi dopo un'attesa ragionevole torneranno di nuovo e cominceranno a costruire un nuovo futuro ridicolo e disgustosamente ingiusto. 
Charles Bukowski


Il fatto è che ho dei problemi con gli esseri umani.
Gli animali li adoro; non mentono mai, e di rado tentano di aggredirti.
A volte fanno i furbi, ma questo è tollerabile.
Charles Bukowski


In generale accetto senza problemi le chiacchiere di tutti
e soprattutto senza problemi le lascio perdere.
Charles Bukowski


Mi guardo bene dal tenermi in gola le parole: ho passato gran parte della mia vita a non dire le cose che volevo dire, e me ne sono pentito. La nostra natura ci impone di mandare messaggi subliminali, comunicare con i gesti, perché abbiamo paura di esporci per come siamo. Anche a noi stessi. Quando tutto sarà finito sono sicuro che mi verrà concesso un minuto per ripensare a tutte le volte che volevo urlare cosa sentivo, ma sono stato zitto per paura di non essere capito, e rimpiangerò gli obiettivi che ho abbandonato perché il timore di fallire mi ha impedito di perseguirli.
Questa vita è una puttana e probabilmente mi spezzerà il cuore, ma cazzo, sono innamorato.
Va così, RHUM E PERA, perché ci sono dei MOMENTI FORTI CHE TI LASCIANO L’AMARO IN BOCCA, e ALTRI TALMENTE BELLI DA FARTI DIMENTICARE QUEL RETROGUSTO SGRADEVOLE CHE HA LA VITA. […]”
Charles Bukowski


Ero alla bancarotta, il governo era alla bancarotta, il mondo era alla bancarotta.
Ma chi cazzo li aveva, i fottuti soldi?
Charles Hank Bukowski

Nati così, in un posto dove si trasformano i cretini in eroi di successo.
Charles Bukowski

Genio è l'uomo capace di dire cose profonde in modo semplice
Charles Bukowski

Un intellettuale è un individuo che dice una cosa semplice in modo difficile; 
un artista è un individuo che dice una cosa difficile in modo semplice.
Charles Bukowski


"SOLO TU.
Nessuno può salvarti se non
tu stesso.
... Sarai continuamente messo
in situazioni praticamente
impossibili.

Ti metteranno continuamente alla prova
con sotterfugi, inganni e
sforzi
per farti capitolare, arrendere
e/o morire silenziosamente
dentro.

Nessuno può salvarti se non
tu stesso...
E sarà abbastanza facile fallire,
davvero facilissimo...
Ma non farlo, non farlo, non farlo.
Guardali e basta.
Ascoltali.
Vuoi diventare così?

Un essere
senza volto, senza cervello, senza cuore?
Vuoi provare
la morte prima della morte?
Nessuno può salvarti se non
tu stesso
e vale la pena di salvarti.
E' una guerra non facile da vincere
ma se c'è qualcosa che vale la pena vincere
è questa.

Pensaci su
pensa al fatto di salvare il tuo io.
Il tuo io spirituale.
Il tuo io viscerale.
Il tuo io magico che canta e
il tuo io belllissimo.
Salvalo.
Non unirti ai morti-di-spirito.

Mantieni il tuo io
con umorismo e benevolenza
e alla fine
se necessario
scommetti sulla tua vita mentre combatti, fottitene
del prezzo.

Fallo! Fallo!
Allora saprai esattamente di cosa
sto parlando".

Charles Bukowski



Nati così
in mezzo a tutto questo
tra facce di gesso che ghignano
e la signora morte che se la ride
mentre gli ascensori si rompono
mentre gli orizzonti politici si dissolvono
mentre il ragazzo della spesa del supermercato ha una laurea
mentre i pesci sporchi di petrolio sputano la loro preda oleosa
e il sole è mascherato
siamo nati così
in mezzo a tutto questo
tra queste guerre attentamente matte
tra la vista di finestre di fabbrica rotte di vuoto
in mezzo a bar dove le persone non si parlano più
nelle risse che finiscono tra sparatorie e coltellate
siamo nati così
in mezzo a tutto questo
tra ospedali così costosi che conviene lasciarsi morire
tra avvocati talmente esosi che è meglio dichiararsi colpevoli
in un Paese dove le galere sono piene e i manicomi chiusi
in un posto dove le masse trasformano i cretini in eroi di successo
nati in mezzo a tutto questo
ci muoviamo e viviamo in tutto ciò
a causa di tutto questo moriamo
castrati
corrotti
diseredati
per tutto questo
ingannati da questo
usati da questo
pisciati addosso da questo
resi pazzi e malati da questo
resi violenti
resi inumani
da questo
il cuore è annerito
le dita cercano la gola
la pistola
il coltello
la bomba
le dita vanno in cerca di un dio insensibile
le dita cercano la bottiglia
le pillole
qualcosa da sniffare
siamo nati in questo essere letale triste
siamo nati in un governo in debito di 60 anni
che presto non potrà nemmeno pagare gli interessi su quel debito
e le banche bruceranno
il denaro sarà inutile
ammazzarsi per strada in pieno giorno non sarà più un crimine
resteranno solo pistole e folle di sbandati
la terra sarà inutile
il cibo diventerà un rendimento decrescente
l'energia nucleare finirà in mano alle masse
il pianeta sarà scosso da un'esplosione dopo l'altra
uomini robot radioattivi si inseguiranno l'un l'altro
il ricco e lo scelto staranno a guardare da piattaforme spaziali
l'inferno di Dante sarà fatto per somigliare a un parco giochi per bambini
il sole sarà invisibile e sarà la notte eterna
gli alberi moriranno
e tutta la vegetazione morirà
uomini radioattivi si nutriranno della carne di uomini radioattivi
il mare sarà avvelenato
laghi e fiumi spariranno
la pioggia sarà il nuovo oro
la puzza delle carcasse di uomini e animali si propagherà nel vento oscuro
gli ultimi pochi superstiti saranno oppressi da malattie nuove ed orrende
e le piattaforme spaziali saranno distrutte dalla collisione
il progressivo esaurimento di provviste
l'effetto naturale della decadenza generale
e il più bel silenzio mai ascoltato
nascerà da tutto questo
il sole nascosto
attenderà il capitolo successivo...
Charles Bukowski, "Dinosauria"


La tragedia delle foglie
“mi destai alla siccità e le felci erano morte,
le piante in vaso gialle come grano;
la mia donna era sparita
e i cadaveri dissanguati delle bottiglie vuote
mi cingevano con la loro inutilità,
c'era ancora un bel sole, però,
e il biglietto della padrona ardeva d'un giallo caldo
e senza pretese; ora quello che ci voleva
era un buon attore, all'antica, un burlone capace di scherzare
sull'assurdità del dolore; il dolore è assurdo
perché esiste, solo per questo;
sbarbai accuratamente con un vecchio rasoio
l'uomo che un tempo era stato giovane e,
così dicevano, geniale; ma
questa è la tragedia delle foglie,
le felci morte, le piante morte;
ed entrai in una sala buia
dove stava la padrona di casa
insultante e ultimativa,
mandandomi all'inferno,
mulinando i braccioni sudati
e strillando
strillando che voleva i soldi dell'affitto
perché il mondo ci aveva tradito
tutt'e due.”
Charles Bukowski


Terremoto
gli americani non sanno cos'è una tragedia -
un piccolo terremoto può farli strillare
come scimmie -
una tazza di ceramica spezzata,
l'Union Rescue Mission che vien giù -
le 6 del mattino
tutti in macchina
tutti in movimento -
dove vanno?
un po' di orgasmo è filtrato
nella loro vita in scatola
sconosciuti stanno spalla a spalla
dando voce alle loro paure
paure ansiose
ansiose risate...
il mio bebè, i miei vasi, il mio soffitto
il mio conto in banca
è solo una cosa che fa il solletico
una piuma
ma non ce la fanno più...
e se bombardassero la città
come altre città sono state bombardate
non con la bomba atomica
ma con bombe normali, belle grosse,
un giorno dopo l'altro,
ogni giorno
come è successo
in altre città del mondo?
se il resto del mondo oggi potesse vedervi
le sue risa metterebbero il sole in ginocchio
e anche i fiori balzerebbero dal suolo
come mastini
e vi farebbero scappare nel posto che vi meritate
ovunque sia,
e a nessuno importa dove sia
purché sia
lontano da qui.
Charles Bukowski



“un tempo
quando avevo 16 anni
c’era solo qualche scrittore
a darmi speranza
e conforto.
a mio padre non piacevano
i libri e
a mia madre neppure
(perché non piacevano al babbo)
specie i libri che prendevo io
in biblioteca:
D.H. Lawrence
Dostoevskij
Turgenev
Gorkij
A. Huxley
Sinclair Lewis
e altri.
avevo la mia camera da letto
ma alle 8 di sera
bisognava filare tutti a nanna:
“il mattino ha l’oro in bocca,"
diceva mio padre.
poi gridava:
“LUCI SPENTE!".
allora mettevo la lampada
sotto le coperte
e continuavo a leggere
sotto la luce calda e nascosta:
Ibsen
Shakespeare
Cechov
Jeffers
Thurber
Conrad Aiken
e altri.
mi offrivano una opportunità e qualche speranza
in un posto senza opportunità
speranza,
sentimento.
me la guadagnavo.
faceva caldo sotto le coperte.
qualche volta fumavano le lenzuola
allora spegnevo la lampada,
la tenevo fuori per
raffreddarla.
senza quei libri
non sono del tutto sicuro
di cosa sarei diventato:
delirante;
parricida;
idiota;
buonannulla.
quando mio padre gridava
“LUCI SPENTE!"
son sicuro che lo terrorizzava
la parola ben tornita
e immortalata
una volta per tutte
nelle pagine migliori
della nostra più bella
letteratura.
ed essa era lì
per me
vicina a me
sotto le coperte
più donna di una donna
più uomo di un uomo.
era tutta per me
e io
la presi.”
Charles Bukowski - “Primo Amore"



sì, sono un Romantico, troppo sentimentale,
una specie di veneratore di eroi,
e non chiedo scusa per questo.
invece rendo onore a Hemingway,
giunto al termine della sopportazione, che si infilava la pistola nella bocca
tremante;
e penso a Van Gogh che si tagliava parte dell’orecchio
per una puttana
e poi si sparava in un
campo di grano;
poi c’era Chatterton che beveva veleno
per topi (un modo molto doloroso di morire
anche se sei un plagiario);
ed Ezra Pound trascinato lungo
le strade polverose d’Italia in una gabbia
e poi confinato in un  manicomio;
Cèline derubato, deriso, tormentato dai francesi;
Fitzgerard che alla fine smise di bere solo per crepare
subito dopo;
Mozart in una fossa comune;
Beethoven sordo;
Bierce che scompariva nelle terre sperdute del Messico;
Hart Crane che saltava oltre la balaustra sull’elica della nave;
Tolstoj che accoglieva Cristo e donava tutti i suoi averi ai poveri;
T. Lautrec dal corpo basso e deforme
e dallo spirito perfettamente formato,
che disegnava tutto quel che vedeva e anche di più;
D.H. Lawrence che moriva di tbc
e preparava la sua personale Nave della Morte
mentre scriveva le ultime grandi poesie;
Li Po
che bruciava le sue poesie
e le faceva navigare giù per il fiume;
Sherwood Anderson che moriva
di peritonite dopo aver inghiottito uno
stuzzicadenti
(era a una festa beveva martini
quando ingoiò oliva e stuzzicadenti);
Wilfred Owens ucciso
nella Prima Guerra mondiale
mentre salvava il mondo in nome della
Democrazia;
Socrate che beveva
la cicuta con un
sorriso;
Nietzsche impazzito;
De Quincey assuefatto all’oppio;
Dostoevskij in piedi bendato di fronte a
un plotone d’esecuzione;
Hamsun che mangiava la propria carne;
Harry Crosby che si suicidava mano nella mano
con la sua puttana;
Cajkovskij che tentava di
nascondere la sua omosessualità
sposando una diva dell’opera;
Henry Miller, ormai
vecchio, ossessionato da
giovani ragazze orientali;
John Dos Passos che passava
da fervente sinistroide
a repubblicano
ultraconservatore;
Aldous Huxley che assumeva
droghe
allucinogene e
accumulava ricchezze
immaginarie;
Brahms da giovane,
che si impegnava
a costruirsi un corpo
possente
perchè sentiva che
il suo cervello
non lo era
abbastanza;
Villon bandito da Parigi,
non per le sue idee
ma perchè era un
ladro;
Thomas Wolfe che sentiva di non poter
tornare a casa finchè non fosse stato famoso;
e Faulkner:
quando riceveva la posta alla mattina
metteva la busta in controluce
e se non ci vedeva dentro un assegno
la gettava via;
William Burroughs che sparava e
uccideva sua moglie
(mancò la mela piazzata
sulla sua testa);
Norman Mailer che accoltellava sua
moglie; nessuna mela coinvolta;
Salinger che non credeva
valesse la pena di scrivere per il
mondo;
Jean Julius Christian Sibelius,
uomo orgoglioso e bellissimo
compositore di musica vigorosa
che dopo i 40 anni
si nascose da tutti e raramente fu
visto di nuovo;
nessuno è certo di chi sia stato
Shakespeare;
la vita notturna uccise Truman Capote;
Allen Ginsberg che diventava
professore in un college;
William aroyan che sposava
due volte la stessa donna
(ma a quel punto
non sarebbe andato lontano
comunque);
John Fante che veniva affettato
pezzo per pezzo
dal bisturi del chirurgo
davanti ai miei occhi;
Robinson Jeffers
(il poeta più orgoglioso di tutti)
che scriveva
lettere supplichevoli ai potenti.
naturalmente, c’è ancora tanto
da raccontare
e potrei andare
avanti all’infinito
ma persino io
(il Romantico)
comincio a stancarmi.
eppure, questi uomini e donne
-passati e presenti-
hanno creato e stanno creando
nuovi mondi per 
tutti noi,
nonostante il fuoco e nonostante il ghiaccio,
nonostante
l’ostilità dei governi,
nonostante la sfiducia innata delle masse,
solo per morire
uno dopo l’altro
e di solito
soli.
dovete ammirarli tutti quanti
per il coraggio,
per lo sforzo,
per i loro lati migliori e per quelli
peggiori.
che banda!
sono fonte di luce!
sono fonte di gioia!
sono tutti
eroi ai quali dovreste
essere riconoscenti
e ammirarli da lontano
quando vi svegliate
dai vostri sogni ordinari
ogni mattina
Charles Bukowski.



Un vecchio mi chiese una sigaretta e con calma ne tirai fuori due.
"sono andato a cercare lavoro.
voglio starmene qui al sole a farmi una fumatina."
Era un vecchio straccione e rabbioso
con le spalle appoggiate alla morte.
Era davvero una giornata fredda, e autocarri grossi e pesanti come vecchie puttane rombando ingorgavano le strade... caschiamo come assi da un pavimento marcio mentre il mondo cerca di disperdere la confusione che gli annebbia il cervello.
(dio è un posto solitario senza carne.) 
Siamo uccelli moribondi 
siamo navi che affondano
-il mondo ci scuote e ci schiaccia 
e noi spalanchiamo le braccia 
e noi spalanchiamo le gambe 
come il bacio mortale del millepiedi:
ma dolcemente ci spezzano le reni 
e chiamiamo "politica" il nostro veleno.
Bè fumammo, lui ed io omiciattoli che mordicchiamo idee dalla testa di pesce... 
non tutti i cavalli arrivano primi, 
e mentre guardi accendersi e spegnersi le luci delle carcerci e degli ospedali e uomini maneggiare bandiere delicatamente come se fossero bambini,ricorda questo:
tu sei un grande strumento sbudellato di cuore e di pancia, 
studiato con cura- perciò se prendi un aereo per Savannah, prendi l'aereo migliore; 
o se mangi pollo su uno scoglio, fa che sia una bestia molto speciale. 
(tu lo chiami uccello; io chiamo uccelli i fiori.)
e se decidi di ammazzare qualcuno, 
fa che questo qualcuno sia nessuno: 
certi uomini sono fatti di pezzi più speciali, preziosi: 
non uccidere se credi un presidente o un re o un uomo dietro una scrivania 
- questi hanno celesti longitudini illuminate attitudini.
se decidi,prendi noi che stiamo qui a fumare con aria minacciosa; 
noi siamo rugginosi di tristezza e febbrili di scale traballanti salite tante volte.
prendi noi: 
che non siamo mai stati bambini come i tuoi figli. 
che non capiamo le canzoni d'amore come la tua innamorata.
i nostri volti sono linoleum screpolato, 
sfondato dai piedi pesanti e sicuri dei nostri padroni.
noi siamo intessuti di barbe di carote semi di papavero e grammatica zoppicante; 
sprechiamo i giorni come merli pazzi e invochiamo alcoliche notti. 
I nostri sorrisi insinuanti e disgustati ci avvolgono come coriandoli altrui: 
non siamo nemmeno iscritti al partito.
siamo una scena abbozzata col bianco pennello dell'età.
Fumiamo,addormentati come un piatto di fichi. fumiamo morti come la nebbia.
prendi noi:
un delitto nella vasca da bagno o qualcosa di rapido e brillante; i nostri nomi sui giornali.
noti, infine, per un momento a milioni di occhi ottusi e non curanti che si tengono in disparte per accendersi e guizzare solo ai miseri sarcasmi da caffè dei loro viziati, presuntuosi correttissimi attori.
noti, infine, per un momento a milioni di occhi ottusi e non curanti che si tengono in disparte per accendersi e guizzare solo ai miseri sarcasmi da caffè dei loro viziati,presuntuosi correttissimi attori.
noti, infine, per un momento, come saranno conosciuti loro e come sarete conosciuti voi da un uomo tutto grigio su un cavallo tutto grigio che accarezza una spada più lunga della notte più lunga dell'indolenzita spina dorsale del monte più lunga di tutti i gridi usciti come bombe dalle gole ed esplosi in una terra più nuova, meno pianificata.
Fumiamo, e le nubi non ci badano. Un gatto passa e si scrolla Shakespeare di dosso.
Sego,sego,candela come cera: la nostra schiena è fiacca e la nostra coscienza consuma innocentemente l'avanzo di stoppino che la vita ci ha elemosinato.
Un vecchio mi chiese una sigaretta e mi narrò i suoi guai e questo è ciò che disse:
che la vecchiaia era un delitto che la pietà raccoglieva le biglie e che l'odio racimolava il contante.
avrebbe potuto essere tuo padre o il mio. avrebbe potuto essere un maniaco sessuale o un santo.
Ma qualunque cosa fosse, era condannato e noi stavamo al sole a fumare e ci guardavamo intorno tranquillamente per vedere  chi nella fila veniva dopo di noi.
Avrebbe potuto essere tuo padre o il mio. avrebbe potuto essere un maniaco sessuale o un santo.
Ma qualunque cosa fosse, era condannato e noi stavamo al sole a fumare e ci guardavamo intorno tranquillamente per vedere  chi nella fila veniva dopo di noi.
Charles Bukowski, poesia per i direttori del personale







Il 16 agosto 1920 nasce Charles Bukowski, celebre poeta e scrittore, una delle voci più lucide, più autentiche e più feroci del Novecento americano. Condurrà una vita fatta di relazioni tempestose, eccessi e dissipazione, producendo una scrittura dai toni intensi, brutali, disperati, sempre anti retorici. Vivrà e descriverà un mondo assurdo e folle, ma molto umano: l'America che non ha conosciuto il Grande Sogno. Morirà nel 1994. Sulla sua lapide una scritta: "Don't try". Non provarci.
Buon anniversario dottore.


I dettagli. Un dettaglio è una cosa minuscola, ma cose di questa grandezza riescono a fare la differenza, una parola sola, un solo sguardo, un frammento di un ricordo. Sono sempre cose così piccole a stravolgere tutto. A fare saltare in aria le logiche. A farti dire basta a farti dire fanculo, sì, ancora.
Charles Bukowski




Il grande anticonformista Bukowsky...
I suoi libri sono stati descritti come “una pittura dettagliata di certe fantasie maschili tabù: lo scapolo disinibito, solitario, antisociale, e totalmente libero”, un'immagine a cui tentò di conformar
si con occasionali letture pubbliche di poesia in cui si comportava da pazzo, e con un modo di fare scandaloso alle feste.
La sua lapide recita: “Don't Try” (Non provare), una frase che usa in una delle sue poesie, consigliando gli aspiranti scrittori e poeti riguardo l'ispirazione e la creatività. Bukowski spiega la frase in una lettera del 1963:
«Qualcuno in uno di questi posti... mi chiese: "Cosa fai? Come scrivi, come crei?Non lo fai, gli dissi. Non provi. È molto importante: non provare, né per le Cadillac, né per la creazione o per l'immortalitàAspetti, e se non succede niente, aspetti ancora un po'. È come un insetto in cima al muro. Aspetti che venga verso di te. Quando si avvicina abbastanza, lo raggiungi, lo schiacci e lo uccidi. O se ti piace il suo aspetto ne fai un animale domestico.»
Il suo cinismo disarma...ridona speranza nella vita anche nei momenti brutti e bui, perche' e' autoironico, nutre di verità,' se non "uccide"



















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